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L'illusione non si mangia"
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Non si mangia, ma alimenta"
(Gabriel Garcia Marquez)
SANT’ONOFRIO – Il priore della Confraternita del Santissimo Rosario deve avere la mano ferma. Nell’antica rappresentazione dell’Affruntata – la tradizionale processione della domenica di Pasqua a Sant’Onofrio, nel Vibonese – suo è il delicato compito di svelare la statua della Madonna in trepidante corsa verso il Figlio Risorto. E’ il momento più emozionante del sacro rituale: un errore, un’incertezza, il manto nero che incespica senza cadere completamente e un cattivo presagio aleggerebbe pesantissimo sull’intero paese, tremila anime raccolte a pochi metri dallo svincolo della Sa-Rc. La mattina del 4 aprile 2010, domenica di Pasqua e dell’Affruntata, le mani di Michele Virdò, 54enne autista delle Ferrovie della Calabria e dal 2006 priore della Confraternita, stanno tremando. Qualcuno nel corso della notte ha fatto il tiro a segno contro il suo portone di casa, lungo la strada provinciale, e pensando ai fori lasciati dai colpi di pistola Virdò si dichiara indisponibile a presenziare alla processione. Lo stesso, a stretto giro, fanno tutti i confratelli, per solidarietà nei confronti del priore, si dirà ufficialmente, per paura, penseranno tutti in paese: a don Franco Fragalà, parroco di Sant’Onofrio, non resta che avvisare il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, che alla fine decide di sospendere la rappresentazione. Le statue della Madonna, di San Giovanni e del Cristo Risorto restano chiuse nella Chiesa del Santissimo Rosario, da sole, in attesa che qualcuno, in paese, trovi il coraggio di issarle sulle spalle. Una cosa mai successa nella storia del paese ma, soprattutto, un pericoloso cedimento di terreno ai picciotti dei clan che non lascia spazio a frantendimenti o interpretazioni di comodo. A Vibo Valentia il prefetto Luisa Latella non ci sta e sbatte il pugno sul tavolo: “Le statue sono pronta a portarle io, se necessario”. La Procura di Vibo Valentia e la Dda di Catanzaro aprono due diversi fascicoli d’inchiesta. La guerra dell’Affruntata è dichiarata.